Ferite aperte,
Ginocchia sbucciate,
Caviglie piene di cicatrici.
Battaglie incomprensibili
A chiunque abiti fuori dalla mia testa
Ma non mi interessa.
Non sono mai stata egoista
Gli altri vengono sempre prima di me,
È un’inclinazione naturale, una firma genetica,
Un difetto di fabbrica.
Devo ancora imparare a volermi bene.
Stavo commettendo nuovamente lo stesso errore
Quello di ascoltare il mio stupido cuore:
lui ama correre, ma in fondo io no.
-
-
Scalpitio.
Lo sterno si deforma
È una cassa di risonanza.
Il mio battito é in controtempo:
Lo sento vibrare
Percuote la mia testa
Quasi offusca il pensiero
Lo inquina.
Non voglio vivere aspettando
Voglio raggiungere il mio cuore
Che è distante miglia e miglia
Voglio farci l’amore.
Voglio condividere la singolarità
La bellezza della complessità
Della tua anima dolce che mi incanta
Non voglio vivere aspettando.
Voglio dare riposo a questa mente
Costantemente in fiamme
Come quando ci troviamo soli
e tutti i tuoi nervi tesi
si rilassano nei miei. -
Il tempo scorre
E tu sei dilaniata da questo dualismo
Un bipolarismo genetico
Il tempo scorre
E proporzionalmente aumenta la profondità
Di questa inadeguatezza.
Il tempo scorre
E il mondo corre:
Devi correre anche tu
Nessuna pausa è concessa
Questo maledetto tempo è una macchina affamata.
La mente straripa di pensieri e viaggia instancabile
Hai paura di perderti
Ti sei già persa? -
L’essenza
Trascende dal soma
I contorni ormai indefiniti.
Un flusso corrosivo
Ricorsivo, familiare
È l’artefice di questa creatura amorfa:
Abitante nascosto
Sfregiato dal pensiero. -
La speranza
Fragile
Corrotta
Emaciata.
Resto sospesa
Tra la ragione
E un flebile ricordo di me.
Le mie difese sono compromesse:
È forse la resa la giusta soluzione?
Molte domande e nessuna risposta
Rimane soltanto un sorriso spento
E una mente affollata da pensieri
che ho condannato a morte. -
Crisalide in attesa
Raccolta nel suo disagevole rimuginìo
Un luogo angusto ma sicuro
Uno spazio traboccante di lemmi inespressi.
Questa familiare agonia
Non cessa mai d’esistere
È una vecchia compagnia.
Dentro di me non c’è gaudio
Io non sono Io -
Solchi
Mi attraversano
Mi spezzano
Emergono periodicamente
Sottolineano la mia incostanza
La mia inconsistenza.
Come se ogni attrazione
Improvvisamente perdesse il suo magnetismo.La mia mente è sfigurata
C’è un grande cretto arido
Nascosto tra gli abissi del mio inconscio
Che per torturarmi, decide di riemergere
E sgretolare la mia realtà. -
Che strana sensazione
La tua pelle
È così familiare.
Adesso mi ritrovo
In compagnia
Di chi mi fa sentire sola. -
La percezione del tempo
Del mio tempo
È totalmente insensata
Scorre velocemente
Ma ancora più spesso pare immobile.
Quando la stasi prende il sopravvento
Ho un nodo alla gola
Un brutto presentimento
Una stretta allo stomaco
E più questi sono intensi
Più il tempo rallenta
Come se la mia mente facesse di tutto
Pur di scandire attentamente questa sofferenza
Come se non volesse correre il rischio
Di farmi dimenticare il sapore di questo disagio
Di questo vecchio dolore
Così familiare
Così tanto mio.
Sto correndo
Non so in che direzione.
Nessuno mi guarda
Nessuno lo sente
Elemosino quiete. -
Torna sempre a casa
Il mio vuoto
L’abulia
Il silenzio.
Indolente disastro
Sono io.